La Fondazione è un ente no profit, privato ed autonomo; essa non persegue obiettivi di lucro ma, allo stesso tempo, è orientata alla redditività del patrimonio allo scopo di investirne i proventi in iniziative di sviluppo finalizzate alla crescita del territorio della provincia di Salerno, grazie anche all’attivazione di sinergie con Enti locali e Istituzioni scientifiche ed economiche nazionali e internazionali.

storia

La Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana nasce nel 1992, in attuazione della L. 30/07/1990 n. 218 (c.d legge Amato/Carli) e del d.lgs 356/90 in materia di ristrutturazione del sistema bancario. Tali leggi ha sancito il conferimento da parte delle Casse di Risparmio delle attività creditizie a favore di società per azioni (Società conferitarie), lasciando il pacchetto azionario di controllo delle nuove società negli Enti Conferenti, denominate Fondazioni. A tali enti è stato attribuito il compito di amministrare le banche controllate e di proseguire nelle attività filantropiche di beneficenza svolte dalle Casse, dalla prima metà dell’ottocento e fino ad allora.

La Fondazione rappresenta, dunque, la continuazione storica e ideale della Cassa di Risparmio Salernitana. Con la dismissione del capitale azionario a favore della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, le strade dei due istituti (Azienda bancaria e Fondazione) si sono separate ed è iniziato un processo di trasformazione, sfociato nell’attuale assetto organizzativo e operativo. Le attività della Fondazione sono finalizzate a contribuire in modo attivo allo sviluppo civile, economico e sociale del Paese, privilegiando la tradizionale zona di presenza e di attività.

Dal 1996 e fino al 2001, la Fondazione si è “dotata” di uno strumento operativo più flessibile l’Istituto di Studi Economici e Sociali “Sichelgaita” S.p.A., dal nome della figlia dell’ultimo sovrano longobardo di Salerno e moglie del primo re normanno, Roberto il Guiscardo. La Sichelgaita svolgeva le proprie attività nei settori istituzionali della Fondazione, in particolare in quello della ricerca scientifica, dell’alta formazione, dei beni culturali, dello sviluppo economico e attività finanziarie.

L’autonomia delle Fondazioni, già prevista dalla legge Ciampi, si è rafforzata ulteriormente con l’adozione della Carta delle Fondazioni, approvata dall’assemblea dell’ACRI dell’aprile 2012 e varata a giugno dal 22° Congresso nazionale delle Fondazioni.

Gli Organi Sociali della Fondazione hanno così avviato la procedura di revisione dello statuto sia in attuazione della Carta, che prevedeva l’adozione di scelte coerenti e condivise nel campo della governance e accountability, dell’attività istituzionale e della gestione del patrimonio, sia in recepimento delle disposizioni legislative dell’art. 27-quater, comma 1, del D.L. n. 1/2012, come integrato dalla legge di conversione n. 27/2012, che ha modificato l’art. 4, comma 1, del d.lgs. n. 153/1999, con riferimento alle modalità di designazione e di nomina degli Organi Sociali e alle incompatibilità.

L’adesione alla Carta ha determinato anche l’adozione dei regolamenti da essa previsti: Regolamento del patrimonio, Codice Etico e Regolamento dell’attività istituzionale, approvati con lo statuto, dal Consiglio di Indirizzo il 24/02/2014 e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con il silenzio assenso.

In funzione del mutato contesto storico, economico e finanziario e nell’ottica di attualizzare lo spirito della legge Ciampi, dopo la Carta delle Fondazioni, il processo di autoriforma è proseguito ed ha visto uno sviluppo ulteriore con la firma del Protocollo d’intesa tra Acri (in rappresentanza delle FOB) e il Ministero dell’Economia e delle Finanza in data 22/04/2015. Le ragioni alla base del Protocollo, oltre all’instaurazione di una leale collaborazione tra i due enti, hanno riguardato la definizione di parametri di efficienza ed efficacia operativa per il perseguimento degli obiettivi della corretta amministrazione, il potenziamento del ruolo delle fondazioni quali soggetti incaricati della sussidiarietà orizzontale, nonché la definizione di disposizioni omogenee riguardanti la governance, il patrimonio e l’attività erogativa. Le FOB aderenti al Protocollo hanno assunto l’obbligo di adeguare i propri statuti e regolamenti interni entro il 22/04/2016.
Il processo di revisione statutaria, che ha richiesto ulteriori adeguamenti su indicazioni ministeriali, si è concluso con l’approvazione da parte del Consiglio di Indirizzo del 20/11/2017 e del Ministero dell’Economia e delle Finanze con provvedimento DT 4674 del 19/01/2018.
Con l’adeguamento al Protocollo ACRI/MEF e l’approvazione del nuovo statuto da parte del MEF, gli Organi della Fondazione hanno provveduto a redigere il Regolamento delle designazioni e nomine dei Consiglieri di Indirizzo disciplinante in maniera più specifica, come previsto dal suindicato accordo, le modalità e i criteri di scelta dei designati a garanzia sia di professionalità, competenza e autorevolezza dei Componenti gli Organi, sia dei processi di nomina funzionali a salvaguardare l’indipendenza e la terzietà dell’Ente.

Successivamente a seguito di un’indagine condotta sulla ricorrenza e composizione degli enti designanti nelle altre FOB e di una verifica della rappresentatività dell’Organo di Indirizzo, in ossequio all’art. 8 comma 4 del Protocollo ACRI/MEF, al fine di ampliare il ventaglio delle rappresentatività territoriali, sono stati dunque approvati (dal Consiglio di indirizzo del 19/03/2019 e successivamente dal MEF con provvedimento DT 53288 del 21/05/2019) il suddetto Regolamento delle designazioni e nomine del Consiglio di Indirizzo e la riformulazione dell’art. 12 dello statuto.

In riferimento alle sfide future e alla nuova strategia di intervento, nel 2016 la Fondazione Carisal ha promosso la costituzione della Fondazione Copernico, deputata a sviluppare partnership con altri soggetti pubblici e privati, svincolata dai rigidi meccanismi di partecipazione propri delle società di capitali.

Lo status di Fondazione Copernico, quale soggetto no-profit puro, garantisce uno strumento flessibile ed adattabile, che consente di svolgere in maniera efficace le attività di fundraising e di ricerca di finanziamenti per le diverse attività progettuali.


Nel 2018, la Fondazione Carisal ha avviato il Piano di Valorizzazione San Michele al fine di recuperare e valorizzare il Complesso Monumentale San Michele, in parte già sede istituzionale ed operativa della Fondazione. Il progetto “San Michele” nasce con lo scopo di creare nel centro storico della città di Salerno un nuovo punto di riferimento, promotore di attività sociali, culturali ed ambientali che possano interessare la collettività. Nel corso del 2019, la governance della Fondazione, valutati i possibili scenari operativi legati alle attività di gestione del Complesso San Michele, ha deliberato di costituire la società strumentale AEdifica srl, in coerenza con quanto previsto dal Piano di valorizzazione, con l’obiettivo di intervenire nei settori rilevanti della Fondazione e creare un impatto sociale positivo attraverso la propria azione per lo sviluppo del territorio.

MISSION

La Fondazione è un ente no profit, privato ed autonomo; essa non persegue obiettivi di lucro ma, allo stesso tempo, è orientata alla redditività del patrimonio allo scopo di investirne i proventi in iniziative di sviluppo finalizzate alla crescita del territorio della provincia di Salerno, grazie anche all’attivazione di sinergie con Enti locali e Istituzioni scientifiche ed economiche nazionali e internazionali.

Da oltre 20 anni, la Fondazione Carisal amministra e conserva il proprio patrimonio, al fine di perseguire esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, indirizzando la propria azione prevalentemente sul territorio di tradizionale operatività, rappresentato dalla provincia di Salerno, e favorendo la crescita della comunità negli specifici settori di intervento.
Sono le risorse che provengono dal proprio patrimonio a consentire alla Fondazione lo svolgimento della sua missione ed a questo scopo sono totalmente vincolate, così come il valore dello stesso patrimonio è da salvaguardare per essere tramandato alle generazioni future.

Per la realizzazione dei propri obiettivi, la Fondazione, si ispira al principio della “progettualità” inteso sia come necessità di programmare strategicamente ogni intervento, valutandone opportunamente i costi e benefici interni ed esterni, sia come vero e proprio valore culturale da diffondere sul territorio, affinché esso orienti le azioni degli attori locali.

Nel corso degli anni, la Fondazione ha acquisito una natura operativa, con la graduale riduzione delle erogazioni effettuate sic et simpliciter, a favore di un’attività di sviluppo e valutazione dei progetti, redazione di business plan, valutazione economico-finanziaria degli investimenti.

L’esperienza e le competenze accumulate nel settore, combinate alla capacità dimostrata nella creazione di ampi partenariati di sviluppo realizzati con Istituzioni, Università, Centri di ricerca, Associazioni di categoria, Organizzazioni internazionali, hanno consentito un graduale incremento dei risultati delle attività di raccolta fondi a favore dello sviluppo del territorio.