Due documenti assumono un ruolo rilevante nelle attività di programmazione strategica e rendicontazione istituzionale delle Fondazioni di origine bancaria:
 il Documento Programmatico Previsionale (DPP) ed il Bilancio di Missione.


DOCUMENTI PROGRAMMATICI (DPP)

Le Fondazioni di origine bancaria approvano ogni anno entro il mese di ottobre il Documento Programmatico Previsionale (DPP) dell’attività relativa all’esercizio successivo, da trasmettere entro 15 giorni all’Autorità di Vigilanza, secondo quanto indicato dall’Atto di Indirizzo del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (ora Ministero dell’Economia e delle Finanze) del 05.08.99, in materia di adeguamento degli statuti delle Fondazioni alle disposizioni della Legge 461/98 e del D.Lgs. 153/99. Il DPP e’ stato introdotto dall’Autorità di Vigilanza ai sensi dell’art. 28, comma 5, D.Lgs. 153/99 e contiene le priorità annuali e gli obiettivi intermedi dell’azione della Fondazione.

La redazione del DPP risponde alle esigenze di corretta gestione della Fondazione, definendo, da un lato, le linee di attività e gli obiettivi nei settori di intervento e nella gestione del patrimonio, nonchè le finalità perseguite in un’ottica di medio-lungo periodo e, dall’altro, le priorità annuali e gli obiettivi intermedi dell’azione della Fondazione, come desunto dall’art. 4, lett. b, D.Lgs. 153/99.

DOCUMENTI PROGRAMMATICI (DPP)

Le Fondazioni di origine bancaria approvano ogni anno entro il mese di ottobre il Documento Programmatico Previsionale (DPP) dell’attività relativa all’esercizio successivo, da trasmettere entro 15 giorni all’Autorità di Vigilanza, secondo quanto indicato dall’Atto di Indirizzo del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (ora Ministero dell’Economia e delle Finanze) del 05.08.99, in materia di adeguamento degli statuti delle Fondazioni alle disposizioni della Legge 461/98 e del D.Lgs. 153/99. Il DPP e’ stato introdotto dall’Autorità di Vigilanza ai sensi dell’art. 28, comma 5, D.Lgs. 153/99 e contiene le priorità annuali e gli obiettivi intermedi dell’azione della Fondazione.

La redazione del DPP risponde alle esigenze di corretta gestione della Fondazione, definendo, da un lato, le linee di attività e gli obiettivi nei settori di intervento e nella gestione del patrimonio, nonchè le finalità perseguite in un’ottica di medio-lungo periodo e, dall’altro, le priorità annuali e gli obiettivi intermedi dell’azione della Fondazione, come desunto dall’art. 4, lett. b, D.Lgs. 153/99.

BILANCI

Il Bilancio di Missione, approvato ogni anno entro il mese di aprile, è redatto secondo le indicazioni contenute nell’Atto di Indirizzo del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (ora Ministero dell’Economia e delle Finanze) del 19.04.01. Nella scelta ed elaborazione dei contenuti, inoltre, si tiene conto della Raccomandazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti per lo schema di bilancio degli Enti non profit emanata in data 28.02.01 e dei criteri indicati dal Gruppo di Studio per la Statuizione dei Principi di Redazione del Bilancio Sociale (maggio 2001).
Il Bilancio di Missione ha la funzione di completare i dati contabilizzati nei rendiconti di gestione e presentare le informazioni rilevanti sui risultati e sui valori, anche quelle che si prestano con maggiore difficoltà alla rappresentazione numerica. Il Bilancio di Missione, quindi, racconta la Fondazione in “fatti” e in “cifre”.

Il Bilancio di Missione è uno strumento per comunicare la mission della Fondazione, il tipo di governance adottato, gli obiettivi relazionali perseguiti, i risultati attesi, le modalità di gestione delle risorse, in breve il “valore” che la Fondazione aggiunge sul territorio di riferimento. Esso non è solo uno strumento di relazioni pubbliche con finalità di marketing istituzionale, ma anche e soprattutto uno strumento di programmazione e controllo di tipo sociale. Si propone, infatti, di rispondere alla profonda esigenza di rafforzare la legittimazione politico-sociale della Fondazione, che si fonda, più di ogni altra cosa, sulla costruzione di un legame virtuoso con il pubblico di riferimento, improntato alla trasparenza e alla fiducia reciproca. Attraverso il Bilancio di Missione, la Fondazione persegue l’obiettivo di legare la fiducia alla comunicazione, trasparente quanto più possibile, di ciò che la Fondazione  e di ciò che fa: legittimazione e fiducia basate sui “fatti” che traggono autorevolezza e attendibilità dalle “cifre”.

La Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana attribuisce al Bilancio di Missione anche finalità di auto-valutazione, come efficace mezzo di riflessione su se stessa e sui risultati della propria azione attraverso gli anni.

BILANCI

Il Bilancio di Missione, approvato ogni anno entro il mese di aprile, è redatto secondo le indicazioni contenute nell’Atto di Indirizzo del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (ora Ministero dell’Economia e delle Finanze) del 19.04.01. Nella scelta ed elaborazione dei contenuti, inoltre, si tiene conto della Raccomandazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti per lo schema di bilancio degli Enti non profit emanata in data 28.02.01 e dei criteri indicati dal Gruppo di Studio per la Statuizione dei Principi di Redazione del Bilancio Sociale (maggio 2001).
Il Bilancio di Missione ha la funzione di completare i dati contabilizzati nei rendiconti di gestione e presentare le informazioni rilevanti sui risultati e sui valori, anche quelle che si prestano con maggiore difficoltà alla rappresentazione numerica. Il Bilancio di Missione, quindi, racconta la Fondazione in “fatti” e in “cifre”.

Il Bilancio di Missione è uno strumento per comunicare la mission della Fondazione, il tipo di governance adottato, gli obiettivi relazionali perseguiti, i risultati attesi, le modalità di gestione delle risorse, in breve il “valore” che la Fondazione aggiunge sul territorio di riferimento. Esso non è solo uno strumento di relazioni pubbliche con finalità di marketing istituzionale, ma anche e soprattutto uno strumento di programmazione e controllo di tipo sociale. Si propone, infatti, di rispondere alla profonda esigenza di rafforzare la legittimazione politico-sociale della Fondazione, che si fonda, più di ogni altra cosa, sulla costruzione di un legame virtuoso con il pubblico di riferimento, improntato alla trasparenza e alla fiducia reciproca. Attraverso il Bilancio di Missione, la Fondazione persegue l’obiettivo di legare la fiducia alla comunicazione, trasparente quanto più possibile, di ciò che la Fondazione  e di ciò che fa: legittimazione e fiducia basate sui “fatti” che traggono autorevolezza e attendibilità dalle “cifre”.

La Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana attribuisce al Bilancio di Missione anche finalità di auto-valutazione, come efficace mezzo di riflessione su se stessa e sui risultati della propria azione attraverso gli anni.