Titolo del progetto:
“Il mundus imaginalis” – Mostra personale di Sharareh Shimi
Sede e periodo di svolgimento:
Complesso San Michele, Salerno
30 giugno – 31 luglio 2025
Orario di apertura:
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 16.30 alla 20.30
INGRESSO GRATUITO
Soggetto promotore e partner coinvolti:
Proponente: Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana
Con il sostegno della Regione Campania e Scabec
Il progetto
Il progetto espositivo “Il mundus imaginalis”, dedicato all’artista iraniana Sharareh Shimi, si inserisce nell’ambito delle attività culturali del Complesso San Michele di Salerno come occasione di dialogo interculturale, riflessione artistica e valorizzazione di linguaggi contemporanei con radici profonde nel patrimonio spirituale e simbolico del Mediterraneo. La mostra propone un percorso tra arte, memoria e visione, capace di generare consapevolezza e inclusione, attraverso uno sguardo al femminile sul mondo.
Il “mundus imaginalis” di Sharareh Shimi prende corpo e forma negli spazi della Fondazione Carisal a Salerno, con una serie di opere in ceramica – alcune recenti ed altre realizzate per l’occasione – fortemente legate alla memoria ed alla cultura mediorientale dell’artista. Ma non solo. Interpretando il ruolo dell’artista itinerante, nomade, comune a molti altri artisti provenienti da paesi di un Oriente ancora lontano e poco conosciuto da noi occidentali, Shimi attinge da temi e tecniche espressive del nostro genius loci – fa esperienza con Monica Amendola, brillante e capace ceramista del gruppo dei “Vasai di Cetara”, creato da Ugo Marano e cresce con la frequentazione di Ogliara, Rufoli e della sua terracotta – per restituire visioni spesso illuminanti e perturbanti del suo e del nostro mondo, ormai inestricabilmente e disarmonicamente intrecciati insieme. Nonostante l’incontro decisivo di culture diverse per lo sviluppo della sua ricerca, le opere ceramiche presenti in mostra ci portano a confrontarci con una rêverie che si rifà alla memoria ed alla cultura mediorientale, in particolare alla religione zoroastriana dell’antica Persia. Tutto questo muove la sua immaginazione verso la creazione di un vero e proprio “mondo immaginale”, un mondo intermedio che congiunge il sensibile con l’intellegibile, il tempo con l’eterno, plasmato in terracotta e abitato da figure antropomorfe, paesaggi surreali, forme metamorfiche, angeli del bene e del male e creature mitologiche. Motivi iconografici che senza mai lasciare il suo realismo magico e alchemico, tipico di un modo di esprimersi per allegorie e metafore nella sua cultura, danno vita ad una forma di simbolismo poetico ma inquieto.
La lente attraverso cui Sharareh Shimi interpreta la storia e le storie non solo del suo paese d’origine, l’Iran, ma del mondo intero, è lo sguardo delle donne sulle donne nello scorrere del tempo. L’artista iraniana esplora il confine indefinito tra la realtà e l’illusione, svelando la presenza di mondi paralleli, figure e labirinti senza fine. Il suo stile è intriso di un realismo delicato, in cui la quotidianità si fonde con l’insolito e il soprannaturale. Shimi si distingue per l’abilità di creare una tensione sottile tra il reale e l’immaginario. Le sue figure in terracotta sono permeate di illusioni e verità, in cui il tempo si dissolve e le frontiere tra passato, presente e futuro si confondono. Ma il realismo magico, per Shimi, non è solo un mezzo per esplorare il mondo, è anche una lente attraverso la quale indaga la natura dell’arte. La stessa opera d’arte è un riflesso dell’universo e allo stesso tempo un’entità autonoma capace di creare nuovi mondi. Le sue storie svelano la possibilità di dare forma a realtà alternative e sperimentare tutta la magia di un vero e proprio mundus imaginalis.
Finalità del progetto
Offrire una visione artistica al femminile proveniente da contesti culturali dove le donne sono spesso invisibilizzate.
Promuovere il dialogo interculturale tra tradizioni mediorientali e mediterranee.
Valorizzare il territorio salernitano come spazio di contaminazione creativa.
Stimolare riflessioni sui diritti, l’identità, la memoria e la spiritualità attraverso l’arte.
Concept
Ispirato alla riflessione del filosofo Henry Corbin sul concetto di “mundus imaginalis”, ovvero un “mondo intermedio” tra il sensibile e l’intellegibile, il progetto si propone di esplorare i territori invisibili dove realtà e immaginazione si fondono, dando forma a un universo poetico e inquieto.
Attraverso un corpus di opere in ceramica – alcune recenti, altre inedite e realizzate per l’occasione – Sharareh Shimi racconta un viaggio artistico e spirituale, sospeso tra l’Iran e l’Italia, tra antiche tradizioni mediorientali e contaminazioni del genius loci salernitano. L’artista, attiva a Salerno dagli anni Ottanta, si è formata attraverso esperienze significative con i Vasai di Cetara e nei territori della ceramica di Ogliara e Rufoli, rielaborando in chiave contemporanea simbolismi zoroastriani, mitologie persiane e archetipi universali.
Articolazione della mostra
La mostra sarà allestita negli spazi del Complesso San Michele, con un percorso che includerà:
-40 Opere ceramiche scultoree e installative in terracotta smaltata di varie dimensioni, in particolare l’altezza è variabile dai 30 agli 80 cm.
-Apparati testuali e poetici a supporto dell’esperienza immersiva
-Un’area documentaria con riferimenti alla cultura zoroastriana e all’opera di Henry Corbin eventi collaterali: talk, incontri con l’artista, visite guidate
Biografia dell’artista
Sharareh Shimi (Maraghe, Iran – 1961) vive e lavora a Salerno. Dopo gli studi in Iran, si trasferisce in Italia agli inizi degli anni ottanta, dove approfondisce la ceramica come linguaggio espressivo e simbolico. Ha esposto in numerose rassegne nazionali e internazionali. Il suo lavoro è una continua indagine sulla memoria, la spiritualità, il femminile e l’identità. La sua poetica è influenzata dalle radici persiane, dalla religione zoroastriana e dalla filosofia dell’immaginazione.
Coordinamento e courtesy: Galleria Paola Verrengia di Salerno